Negli articoli precedenti, ho dato spazio alla cosiddetta “finanza comportamentale”, che analizza i motivi per i quali tendiamo a fare determinate scelte, oggi l’argomento è l’inflazione.
Quanti risparmiatori riescono ad avere una chiara visione del proprio reddito e del proprio patrimonio? A volte, non ci si riesce a raccapezzare neppure con penna, calcolatrice e carta a disposizione…
Ad esempio: molti investitori fanno spesso riferimento al valore “nominale” e non al valore “reale” del loro denaro. I prezzi e i redditi “reali” sono quelli che scontano l’inflazione che ha, a sua volta, un impatto importante sui rendimenti o gli interessi ottenuti.
Il tema dell’inflazione non è di certo secondario: basterebbe tornare al periodo della Repubblica di Weimar, momento nel quale la “iperinflazione” produsse un’ingentissima crisi economica e la prepotente crescita del nazismo in Germania. Non è un caso che l’attenzione sul tema “inflazione”, da parte delle autorità tedesche, sia stata altissima negli ultimi anni, condizionando, in parte, anche le politiche economiche della UE.
Ma sono tanti altri i Paesi che hanno dovuto fare i conti con i dati inflazionistici, soprattutto in Sudamerica; un esempio, la Bolivia è arrivata a toccare una crescita dei prezzi fino al 23.000% annuo
Nella vita di tutti i giorni, e di ognuno di noi, esiste qualche accorgimento che, applicato, può farci comprendere meglio la realtà economica che stiamo vivendo.
Uno di questi è la “Regola del 72“, la conoscete? E’ molto semplice: dividete per 72 il tasso di inflazione corrente. Il risultato che si ottiene (Es. Tasso Inflazione 3% per cui 72/3=24) rappresenta il numero di anni che il nostro capitale impiegherà per dimezzarsi… Naturalmente se, lo stesso, non produrrà interessi.
Quindi, anche in periodi di inflazione bassa come questi, è necessario investire bene il proprio denaro. Stiamo assistendo invece ad un fenomeno, diventato quasi una regola, che spinge ad accantonare e mantenere montagne di denaro ferme sui conti correnti a tassi zero.
Naturalmente non bisogna investire solo per ripararsi dall’effetto erosione dell’inflazione. E’ necessario farlo tenendo conto delle proprie caratteristiche da investitore, delle proprie esigenze, delle proprie entrate e del tempo che abbiamo a disposizione per raggiungere i nostri obiettivi finanziari.
Pierluigi Santacroce
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2 commenti su “Inflazione: perché darle la giusta importanza!”