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Perché la protezione viene prima del risparmio?

Protezione

Buy term and invest the difference” dicono gli inglesi, “Prima proteggiti e poi investi ciò che ti rimane“, si traduce nella nostra lingua. Ma la protezione in Italia non è un pensiero, ahimè, così prioritario.

Molti italiani sono esposti a rischi diversi; da quello di sopravvivere al proprio denaro, cioè lo spettro di “andare a vivere sotto i ponti“, a quello di non essere coperti per eventuali danni a terzi, malattie o eventi ancor più nefasti.

Ma pianificare il proprio risparmio significa soprattutto cautelarsi dai rischi che tutti i giorni corriamo e proteggere il momento in cui saremo finalmente in pensione.

I punti che seguono, definiscono le azioni da fare per prevenire effetti indesiderati e costosi, se affrontati in totale autonomia:

  • Individuare e quantificare i possibili rischi individuali e familiari
  • Valutare l’impatto economico che i rischi comporterebbero sulla propria stabilità finanziaria
  • Individuare i rischi che è necessario trasferire ad altri, vedi compagnie assicurative
  • Determinare le cifre del proprio reddito disponibili per far fronte ad eventuali eventi imprevedibili

Quando si affronta l’argomento protezione è necessario saper individuare i rischi per i quali cautelarsi. Tutti quelli che possono accadere senza preavviso e che destabilizzerebbero la situazione economico-finanziaria sono, naturalmente, i primi a cui pensare:

  • Invalidità da infortunio o malattia
  • Premorienza
  • Grandi spese sanitarie
  • Perdita di autosufficienza
  • Danni al patrimonio derivati da furto o incendio
  • Responsabilità per danni a terzi

Ogni individuo o famiglia, dovrebbe definire in maniera accurata i rischi che corre quotidianamente e il danno economico che provocherebbero se accadessero. Un consulente, in questo, potrebbe aiutare molto ma farò alcune considerazioni che possono servire a farsi un’idea in autonomia.

E’ necessario comprendere quanto si è esposti ai rischi; i fattori per capirlo sono l’età, il genere (le donne sono, per esempio, più a rischio degli uomini relativamente a quelli di tipo domestico ma meno coinvolte se si analizzano quelli stradali) e l’attività che si svolge. La misurazione dei possibili danni, invece, dipende dallo status familiare; per i single, non esiste rischio premorienza non avendo conviventi che dipendono dal loro reddito mentre per una coppia con figli il danno per il mancato reddito del capofamiglia potrebbe essere ingentissimo.

Ecco perché i rischi più importanti vanno trasferiti a chi, pagando talvolta delle piccole somme annue, può accollarsi il rischio per noi. Questo sarà l’argomento del prossimo articolo… Non perderlo!

Pierluigi Santacroce

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Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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