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Assegni: li compili correttamente?

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Ispirato da un cliente, che dopo aver visto una puntata di “Striscia la notizia” mi chiedeva informazioni sulla corretta compilazione degli assegni, scrivo questo articolo a beneficio di chi avesse ancora qualche dubbio. Soprattutto perché, ciò che preoccupa di più chi si appresta a staccarlo, sono le sanzioni applicabili alla sua errata compilazione.

La querelle, scatenata dal programma su Mediaset di Antonio Ricci, si riferisce alla mancata dicitura “non trasferibile” sugli assegni di importo superiore ai mille euro. Sembra cosa di poco conto, tutti sanno compilare un assegno, ma le contestazioni eseguite finora superano le 3.500, e sono a carico di chi ha emesso e di chi ha ricevuto il titolo privo della clausola.

La sanzione, in vigore dal 4 luglio 2017, può variare da un minimo di 3.000 euro ad un massimo di 50.000 euro, quindi non stiamo parlando di spiccioli. E questo senza una precisa proporzionalità tra l’importo dell’assegno emesso e la multa (a questo però il MEF sta lavorando per una modifica).

Ma avevo parlato di informazioni per non incorrere in errori, quindi, ecco quelli da evitare:

  • Un assegno privo della clausola di “non trasferibilità” è sostanzialmente considerato come denaro contante, come un “titolo al portatore” ossia pagabile a chi lo “porta” all’incasso. Questo aspetto lo sottopone alle ben conosciute regole di prevenzione e contrasto al riciclaggio del denaro sporco. Se “non trasferibile”, invece, il suo incasso diventa tracciabile
  • Le banche e le poste sono le istituzioni preposte ad emettere i carnet di assegni muniti della clausola di non trasferibilità. E’ concesso richiedere blocchetti senza la clausola ma è dovuta un’imposta di 1,50 euro. Compilato correttamente e in “forma libera” (senza clausola) è possibile emetterlo per importi inferiori ai 1.000 euro. Attenzione quindi ai vecchi carnet di cui siete in possesso, perché potrebbero non riportare la clausola “non trasferibile”
  • Attenti all’oblazione, la possibilità di pagare subito il doppio del minimo sanzionabile (6.000 euro) o un terzo del massimo sanzionabile (16.666 euro), perché potrebbe essere una scelta davvero onerosa. In primo luogo perché la sanzione comminata potrebbe rivelarsi più bassa e inoltre perché il MEF sta vagliando una sorta di mini-sanzione proporzionata alla violazione che viene contestata. Quindi occorre informarsi bene prima di procedere

E’ vero che gli assegni sono molto meno utilizzati di un tempo ma questa scarsa abitudine alla loro compilazione può portare a commettere degli errori quindi, se avete qualche dubbio, rivolgetevi a chi può fornirvi le corrette informazioni. Si sa, pagare una multa scoccia sempre…

Pierluigi Santacroce

Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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