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Conti dormienti: il denaro, a volte, dorme!

Money never sleeps? No, a volte il denaro dorme e i “conti dormienti” ne sono un esempio. Mi scuserete per la banale citazione di un film storico, ritenuto un “must” nel mio settore, ma il parallelo mi piaceva molto. Cosa si intende quando si parla dei sopracitati conti? Cercherò di illustrarlo semplicemente, partendo dall’elencare gli strumenti finanziari e bancari specifici che rientrano nella categoria, spiegando di cosa si tratta esattamente e di cosa è necessario fare per non lasciare denaro nostro ad altri.

Ma iniziamo con gli strumenti coinvolti perché sono molti e molto variegati, eccoli:

  • Depositi di denaro
  • Libretti di risparmio bancari e postali
  • Conti correnti bancari e postali
  • Azioni
  • Obbligazioni
  • Certificati di deposito
  • Fondi comuni di investimento
  • Contratti di assicurazione vita
  • Assegni circolari non riscossi

E’ definito conto dormiente quella somma di denaro inutilizzata, relativa a strumenti di natura bancaria o finanziaria, di importo non inferiore a 100,00 euro e non più movimentata dal titolare del rapporto (o da suoi delegati) per un tempo ininterrotto di 10 anni.

Avete presente il classico libretto lasciato dal nonno e dimenticato nel cassetto? Ecco quello potrebbe essere un buon esempio di conto dormiente…

Tra pochi giorni, per la precisione a partire dal mese di novembre, inizieranno a scadere i termini per poter esigere e riscuotere le somme dei conti dormienti. Conti che sono registrati ed affluiti sul Fondo Rapporto Dormienti già nel lontano novembre 2008. Tra pochi giorni, insomma, scadrà il termine di prescrizione per tutti gli strumenti elencati, esclusi gli assegni circolari (che hanno un termine di prescrizione proprio), confluiti nel suddetto fondo.

Cosa fare? Ecco alcuni consigli…

Per la ricerca di eventuali esistenti polizze vita bisogna rivolgersi all’ANIA e più precisamente al “Servizio di ricerca coperture assicurative vita”. L’Ivass ha compiuto un monitoraggio nel 2017 nel quale sono state intercettate più di 187.000 polizze “risvegliate” e in corso di pagamento per un valore di 3,5 miliardi di euro. Le polizze da controllare sono ancora 900.000 circa.

Per recuperare il denaro depositato su conti dormienti, bisogna invece inviare una richiesta di rimborso contenente tutti i dati e le informazioni, chiarendo la propria posizione. Il modulo di rimborso può essere redatto anche direttamente sul sito Consap. La domanda di rimborso, i documenti identificativi e, se eredi, il certificato di morte del titolare, devono essere inviati in forma cartacea attraverso raccomandata a/r a Consap (Consap SpA – Rif. Rapporti Dormienti – V. User 14 – 00198 Roma). Ulteriori informazioni possono essere richieste alla mail: rapportidormienti@consap.it

La presentazione della domanda è gratuita, ma se la stessa sarà accolta Consap provvederà a trattenere una percentuale sulla somma per l’istruzione della pratica. Le tempistiche sono lente ma questa è l’unica possibilità per richiedere le somme. Sarà poi lo stesso istituto, dopo aver verificato domanda e documenti, a rispondere al richiedente comunicando l’accoglimento o il rifiuto della richiesta.

Insomma, se pensate di avere in casa somme di denaro depositate su strumenti bancari o finanziari che non movimentate da tempo o qualche libretto lasciato da parenti o conoscenti, è ora di muoversi. I tempi sono stretti, ora o mai più e se avete necessità di qualche chiarimento o consiglio, contattatemi!

Pierluigi Santacroce

Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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