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La pensione: raggiungerla senza spiacevoli sorprese

Percorso

Cari lettori, ho concluso l’articolo precedente (leggi qui) promettendovi che avrei tentato di costruire un percorso per arrivare alla pensione senza spiacevoli sorprese. Certo non è sufficiente un articolo per proporli tutti (scrivetemi se non trovate una risposta, avete dei dubbi o volete dei chiarimenti usando il link in basso) ma ecco quali sono i consigli generali per provare a raggiungere lo scopo:

  • Controllare i contributi versati – Tutti gli enti di previdenza danno la possibilità ai propri iscritti di controllare la loro posizione contributiva. Scoprire un eventuale mancato “contributo” è decisivo perché il tempo passato potrebbe impedirne il recupero (es. datore di lavoro fallito o irreperibile). E’ indispensabile, soprattutto per chi ha lavorato in diversi settori, versando in alterne casse previdenziali, e ha la necessità di ricongiungere i versamenti effettuati.
  • Fare una stima dell’ammontare dell’assegno futuro – Parlo dell’importo relativo al primo pilastro; un’indicazione precisa può darla il “tasso di sostituzione“. Questo tasso rappresenta la differenza tra l’ultimo stipendio percepito e il primo assegno pensionistico ricevuto. Attualmente quasi tutti gli enti possono fornire una valutazione a riguardo, ma perché è importante conoscere questa differenza? Perché esprime il gap da colmare per poter ricevere un assegno simile all’ultima retribuzione e mantenere il proprio tenore di vita.
  • Scegliere la corretta strategia – Un buona regola consiglierebbe di accantonare più o meno denaro e in maniera più o meno rischiosa in funzione della propria età. Mi spiego meglio: per un lavoratore giovane potrebbero bastare pochi euro al mese e l’utilizzo di una strategia un pò più rischiosa (il tempo è decisivo per ottenere buoni risultati). Viceversa, per un lavoratore più anziano sarà necessario un esborso più importante, in termini di risparmio, affiancato da una strategia più conservativa. Riguardo alla strategia; molti prodotti previdenziali (secondo pilastro) utilizzano il cosiddetto “Life-Cycle” che adatta la gestione del patrimonio mano a mano che ci si avvicina alla maturazione della pensione.
  • Considerare il vantaggio fiscale – Con l’adesione ai fondi pensione il risparmio fiscale è rilevante. I contributi versati a fini previdenziali sono deducibili fino a 5,164,57 euro annui. Quindi, il lavoratore ha la possibilità di pagare meno tasse effettuando versamenti che gli consentano, anche, di abbassare la propria aliquota contributiva.
  • Fare un check-up periodico – E’ fondamentale. Controllare periodicamente, con cadenza almeno annuale, quanto sia efficace il piano previdenziale. Correggerne e modificarne il corso nel caso in cui siano intervenute novità o cambiamenti che possano impedire di ottenere il risultato stabilito.

In conclusione, gli strumenti che consentono di prevedere il nostro destino previdenziale sono certamente perfettibili (vedi Busta Arancione) ma danno la possibilità di anticipare le conseguenze future e motivano ad agire per assicurarsi un futuro più sereno.

Pierluigi Santacroce

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Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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