Il motivo per cui ho deciso di scrivere questo articolo lo svelerò nella parte finale dello stesso, perché quello che mi è piacevolmente successo ha prodotto, prima di tutto, la riflessione personale che segue.
L’avanzare della tecnologia facilita il lavoro in mobilità, quello che gli amanti dei termini anglosassoni chiamano “Mobile Working”.
Non sono passati molti anni da quando il bagagliaio della mia auto era un ufficio mobile; riempito di fascicoli, contratti, e moduli cartacei che all’occorrenza erano disponibili per completare le operazioni che il cliente aveva necessità di compiere.
La mia professione è da sempre contraddistinta dalla mobilità e dalla mia disponibilità nel portare la banca a casa del cliente.
Certo, ogni professionista deve avere un punto di riferimento nel quale farsi raggiungere ed accogliere eventuali nuovi clienti ma con quelli già in essere il discorso è diverso. Con loro, il mio “vezzo” è sempre stato quello di proporgli un incontro dove più preferiscono; a casa loro nell’orario che desiderano, ad un tavolo discreto e riservato di un bar, nell’ufficio della loro azienda o, perché no, seduti su di una panchina al Parco del Valentino in una bella giornata di sole.
Questo attualmente è possibile grazie alle tecnologie che negli ultimi anni ci hanno reso la vita più comoda. Oggi, con il proprio telefono che fa da hotspot personale, o con piccoli router portatili, si possono verificare ed analizzare le posizioni dei clienti ovunque. Se si tratta di sottoscrivere nuovi investimenti, lo si può fare, in qualsiasi parte del mondo ci si trovi, compilando contratti elettronici ed eseguendo l’operazione con le firme digitali apponibili in maniera semplicissima attraverso la ricezione di una OTP (One Time Password) sul proprio smartphone.
Ma non solo… Mi posso formare, scrivere articoli per il mio blog , preparare newsletter informative da spedire ai miei lettori e avere tutti i dati che mi servono per rispondere ai clienti e alle loro esigenze.
Tutto è possibile, senza grandi problemi, anche in mobilità.
Ed ora, ecco la ragione che mi ha spinto a scrivere questo articolo… Riguarda l’ultima pubblicazione di Cristiano Carriero, distribuita da Hoepli, intitolata “Mobile Working-Lavorare ovunque in modo semplice e produttivo”.
Cristiano, qualche mese fa, ha deciso di coinvolgere i suoi personali contatti di Facebook in una stimolante iniziativa. Chi tra i tanti di loro desiderasse scrivere una testimonianza da “mobile worker”, sarebbe stato scelto per chiudere il suo lavoro; io decisi di raccogliere l’invito e di mandargli la mia. Nei giorni scorsi, mi è stato regalato il suo libro e ho appreso, con grande sorpresa, che aveva deciso di pubblicare il mio piccolo racconto di esperienza quotidiana. A sinistra la foto della copertina del libro e a destra quella del mio breve post. Grazie a Cristiano per l’opportunità.
Pierluigi Santacroce
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