Chi lo avrebbe mai detto che l’oro, per il quale nel 1896 si fecero le famose corse nel Klondike per accaparrarsi le pagliuzze, potesse diventare oggetto di truffa?
Accade a due passi da casa mia, in Svizzera; terra di banche importanti, di conti segreti che ormai non lo sono più molto e di caveaux impenetrabili.
Certo, in un momento nel quale i risparmiatori sono alla ricerca di rendimenti certi e sicuri e si tengono ancora distanti dai mercati finanziari perché, secondo loro, sono poco appetibili, i truffatori trovano terreno fertile. Ecco quindi apparire l’investimento in lingotti d’oro.
Di solito si viene avvicinati da mediatori o agenti che ti presentano brochure e siti molto ben fatti, perché un immagine credibile e di valore è decisiva in questi casi. Aggiungeteci poi che, per la maggior parte degli individui, il possesso materiale, cioè il fatto di poter toccare con mano la ricchezza, è un richiamo fortissimo ed il gioco è fatto.
Ed allora, dopo aver regolarmente acquistato e coccolato con le mani il prezioso metallo, i lingotti rimangono ben custoditi nella nazione neutrale, in una cassetta di sicurezza personale e con la possibilità, ogni volta lo si desideri previo concordato appuntamento con i responsabili, di recarsi presso il deposito e accarezzare un pò il proprio patrimonio. Quello che rimane a conoscenza di pochi, solo degli impostori, è che i lingotti sono molti meno dei legittimi proprietari e quando gli impostori hanno deciso che il guadagno è sufficiente, “sbaraccano” facendo perdere le proprie tracce.
Provate a mettervi nei panni di una persona che ritorna dopo diversi anni sul luogo della sottoscrizione del contratto e, al posto del caveaux e dei suoi lingotti, ci trova un bar o un ristorante, non è bello!
Ma non solo, c’è poca possibilità di denuncia perché è noto che chi detiene soldi in questi Paesi avrebbe dovuto aderire ai vari “Scudi Fiscali” lanciati anni fa o alle più recenti “Voluntary Disclosure“. Quindi, se non ci ha pensato, anche il rientro da “cornuti e mazziati”, non è bello!
” Non è tutto oro quello che luccica!” Cit. Il mercante di Venezia di William Shakespeare
Pierluigi Santacroce
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