Come posso esserti utile?

Risparmiare: l’importanza del metodo

pensa prima di agire

Dopo aver parlato, nel articolo precedente (leggi qui), dell’importanza di conoscersi prima di risparmiaredesidero affrontare con i lettori il tema del metodocon il quale farlo efficacemente.

Ognuno di noi ha obiettivipersonali specifici e il primo passo, per intraprendere un metodo efficace, è quello di identificarli e dedicare loro fette del nostro patrimonioin base alle nostre priorità. Per aiutare chi non si è mai posto il problema di riflettere sulle proprie esigenze, un buon punto di partenza può essere quello delle 3 macroaree: liquiditàprotezioneinvestimenti.

Il ragionamento, molto semplicemente, è questo: devo iniziare con l’avere una riserva di denaro liquido (non eccessiva, ma congrua ai bisogni), poi pensare ad assicurare il cosiddetto “capitale umano”, sottoscrivendo coperture importanti sul caso morte e invalidità da malattia e infortuni, e soltanto dopo aver soddisfatto i primi due requisiti posso ragionare sul resto del mio patrimonio. In sostanza, solo dopo aver sistemato le “difese” posso iniziare ad investire quello che non utilizzo per i consumigiornalieri, le spesegià individuate e le polizzenecessarie.

Ma se desiderassi iniziare a rifletterci, da dove dovrei iniziare?

Ci sono delle domande che mi posso porre per aiutarmi ad adottare un metodo corretto, per esempio:

  • A quanto ammontano i miei consumi nel corso dell’anno?
  • Quali redditi, da lavoro o rendita, possono sostenere i miei consumi?
  • Quanto reddito rimane da poter risparmiare, mensilmente o periodicamente?
  • Al netto dei debiti che ho, qual è il mio patrimonio investibile?

Queste domande possono sembrare difficili, ma è necessario dare loro una risposta se si vuole iniziare ad avere delle certezze sulle quali basare il proprio metodo di risparmio. Per fare una buona pianificazione finanziaria, è decisivo quantificare le risorse che abbiamo a disposizione per il raggiungimento dei nostri obiettivi di vita. Bisogna riflettere sul patrimonio che già possediamo e su quello derivante dai redditi che produrremo in futuro, se possibile scorporandone i consumi.

Non ci si deve improvvisare esperti di bilanci per farlo e, se non si è in grado, è bene affidarsi ad un professionista che ci aiuti a “mettere a terra” i numeri che ci servono e che si riassumono in due strumenti. Il primo è il conto economico, le entrate e le uscite in un certo arco temporale, ed il secondo è lo stato patrimoniale.

Nel prossimo articolo, parleremo di come fare il proprio check-up patrimoniale… Stay tuned!

Pierluigi Santacroce

Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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