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Termometro Economico – Giugno 2017

TERMOMETRO ECONOMICO

AREA USA

Sui mercati finanziari americani c’è stato, nell’ultimo periodo, un ritorno della volatilità legato alle vicende  che interessano al figura del Presidente Donald Trump. Si tratta di tensioni politiche che non toccano ed inficiano in nessun modo gli stabili fondamentali che l’economia USA sta producendo. Gli indici più importanti sono vicini ai loro massimi storici, questo grazie anche ai buoni dati che provengono dalle società americane. Nel primo trimestre, infatti, il 75% delle imprese del paese “a stelle e strisce” hanno prodotto utili superiori alle attese, confermando un rialzo stabile basato su buoni fondamentali economici. Per quel che riguarda i tassi di interesse, si confermano contenuti e supportati da una previsione inflazionistica che sembra rimanere bassa anche nel medio termine. E’ però previsto, con buona probabilità, un aumento dei tassi da parte della FED prima delle fine di giugno in occasione del prossimo incontro. Un altro dato interessante è il tasso di disoccupazione, diminuito fino al 4.4%.

EUROZONA

Anche in Europa i dati societari sono molto positivi. Nel primo trimestre 2017, sono risultati sopra le aspettative degli analisti e, quello europeo, risulta essere un mercato più vantaggioso di quello americano in termini di opportunità di investimento. Le valutazioni P/E delle società europee infatti sono più interessanti rispetto a quelle USA. Sono migliorate anche le stime di crescita per il “vecchio continente”, ora si assestano all’1.7%. La BCE proseguirà la sua politica espansiva attraverso il QE almeno fino a fine anno, poi è previsto un rallentamento dell’acquisto mensile dei titoli da parte della banca centrale. Solo successivamente si prenderà in esame un eventuale rialzo dei tassi euro. Il rafforzamento dell’Euro contro il Dollaro statunitense è un altro importante “campanello” da tenere in considerazione ed un altro segnale, del continuo miglioramento della situazione economica europea, è il ritorno degli investimenti americani e dei paesi emergenti sui listini più importanti. Per quel che riguarda la politica, la vittoria di Macron in Francia e la probabile rielezione della Merkel in Germania, hanno calmato le tensioni in atto.

ITALIA

Un piccolo accenno anche alla situazione italiana. Pur avendo una tasso di crescita più contenuto rispetto alla media europea, un livello di indebitamento particolarmente alto e un tasso di disoccupazione ancora preoccupante, anche l’Italia sta partecipando alla crescita europea. Le imprese italiane, nel primo trimestre 2017, hanno registrato un importante aumento del dato di esportazione e di ordini domestici. Relativamente ai mercati finanziari,  l’indice azionario italiano ha performato meglio di quello europeo supportato anche dai flussi di capitale derivanti dagli investimenti nei PIR (leggi il mio articolo sui PIR)

AREA ASIA – MERCATI EMERGENTI

Il tasso di cambio, che vede un pò di debolezza del dollaro statunitense, supporta i mercati emergenti che continuano la loro crescita cominciata ad inizio anno. Il tema caldo che ha vivacizzato i listini nell’ultimo periodo è il petrolio. Il prezzo è rimasto stabile, per un certo periodo, a seguito della decisione presa a fine 2016 dall’OPEC e dalla Russia di tagliare le loro produzioni di “oro nero”. E’ calato nell’ultimo mese, grazie alla decisione americana di aumentare la propria produzione interna.

Pierluigi Santacroce

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Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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