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La pianificazione finanziaria e il rendimento medio atteso

Rischio e rendimento sono due fattori che vanno “a braccetto” da sempre; quando il primo è basso anche il secondo sarà ridotto, e viceversa. Sono due componenti importanti per esprimere la valutazione del proprio “rendimento medio atteso“. Ma cosa si intende con questo termine?

Il rendimento medio atteso, è il rendimento complessivo che ci si può attendere in base al rischio che ci siamo voluti accollare negli investimenti effettuati.

Affinché il valore atteso sia attendibile, anche l’orizzonte temporale dovrà essere congruo. Un maggiore rischio assunto significherà un lasso di tempo significativamente più lungo sul quale calcolare il rendimento medio. Quanto? Credo sia giusto considerare un periodo di almeno 8/10 anni per profili più intraprendenti mentre per quelli meno rischiosi il tempo, di conseguenza, si accorcia.

Oltre ai fattori rischio e rendimento, negli ultimi anni sono stati messi a punto anche modelli matematici che aiutano a stabilire il proprio rendimento medio atteso. Uno di questi è il VaR (Value at Risk) che calcola la probabilità di ottenere rendimenti negativi. Tecnicamente, indica il valore soglia di probabilità di avere rendimenti negativi in un certo periodo di tempo utilizzando due parametri: l’orizzonte temporale e il margine di errore della stima. Complicato? Ecco un semplice esempio:

Supponiamo questo contesto: un profilo di rischio “standard”, un mercato “normale” e un VaR dell’1% con stima 95%. Significherà che con una probabilità del 95% ci si aspetta che la perdita massima sarà di un punto percentuale. Quindi, se investo 10.000€ il VaR sarà pari a 100€ di perdita massima nel periodo considerato.

Naturalmente si potrebbero aggiungere altri metodi statistici come gli intervalli dei rendimenti medi attesi (detti anche “forchette”) o il cono di Ibbotson (dallo studioso che lo ideò) ma complicherei la vita ai lettori. Credo che questi elementi diano un’idea di quali ragionamenti vadano fatti prima di investire il proprio denaro. Come credo sia fondamentale dotarsi di indicatori che quantifichino l’opportunità di ottenere rendimenti positivi e che preparino alla possibilità di perdere del denaro.

Pierluigi Santacroce

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Autore
Pierluigi Santacroce Consulente Finanziario -"La mia esperienza in ambito finanziario ebbe inizio nel luglio del 1990 quando ricevetti il mio primo mandato di consulente finanziario da una società di intermediazione finanziaria. Nella mia trentennale esperienza ho svolto attività manageriali e di consulenza finanziaria in Italia e all'estero ed ora, in qualità di Private Banker e Group Manager di San Paolo Invest - Fideuram Intesa San Paolo Private Banking, offro ai miei clienti una qualitativa Consulenza e Tutela Patrimoniale."-

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